Fede e ragione: la sconfitta della Riduzione Cromosomica
Scienza, Biologia, News

Fede e ragione: la sconfitta della Riduzione Cromosomica

Il declino della “teoria” evoluzionista

Scuasate il titolo un po’ provocatorio, in scienza non esistono vittorie o sconfitte, ma soltanto fatti, tuttavia dobbiamo rispettare il linguaggio originale dell’opera che, senz’altro, è volutamente un po’ forte (NdR).

A differenza della Fede, la scienza pone sempre delle sorprese perché questa sì è in continua evoluzione! Ciò che ieri pareva insuperabile, oggi non lo è più; ciò che oggi pare assoluto, domani potrebbe dimostrarsi superato. Ed è quello che è accaduto nel 1953 con la parziale decodificazione del DNA.

La lettura, per ora ancora solamente parziale, della struttura della cellula ha dato l’illusione alla scienza d’essere arrivata alla comprensione di tutto il processo evolutivo. Ciò che non fu leggibile o comprensibile venne chiamato eufemisticamente dal premio nobel F. Collinsspazzatura’.

La somiglianza della maggior parte dei geni umani e di quelli delle scimmie antropomorfe fece credere che fra le due specie ci fosse veramente una continuità genetica, avvalorando l’ipotesi che in natura tutto si evolva verso una maggior perfezione. Tutti i libri di testo scolastici e i documentari naturalistici oggi mostrano come l’uomo si sarebbe lentamente evoluto passando dallo stato animale alla posizione eretta e ad una maggior capienza cerebrale. Tutto confluì in un evoluzionismo radicale. Si costruì un teorema e guai a colui che avesse osato, o osasse anche oggi, dissentire da questo pensiero ideologico.

Ma gli Evoluzionisti non avevano tenuto in sufficiente considerazione il problema del cambiamento del numero dei cromosomi fra le specie esistenti e quelle derivate! Ed è su questo che si infrange la loro teoria. Teniamo presente che stiamo sempre parlando dell’evoluzionismo come di ‘una teoria’, cioè di un’ipotesi, non di ‘una legge’ della natura che per diventare ‘legge’ deve essere sperimentabile o almeno dimostrabile statisticamente.

Solo assai più tardi della scoperta del DNA, ossia non più di qualche anno fa, alcuni scienziati poterono constatare l’infondatezza scientifica della teoria evoluzionista.

Già lo studio delle probabilità aveva dichiarato quanto fosse improbabile, se non addirittura impossibile, il passaggio dalla non-vita alla vita. Non parliamo poi della vita organizzata, come quella della struttura di un bacillo o dell’occhio o di un organo riproduttivo! E, per precisare ulteriormente, si constatò che le così dette ‘mutazioni’ cromosomiche non riguardano ‘mai’ il numero dei cromosomi, ma sono sempre limitate alla grandezza, al colore, ad aspetti secondari! Sono, cioè, soltanto delle ‘micro-mutazioniche rimangono nell’ambito della specie stessa. Perché, qualora registrassimo un cambiamento del numero dei cromosomi, avremmo contemporaneamente anche una Sindrome cromosomica che quasi sempre è incompatibile con la vita. Vedremo fra poco questo aspetto.

Purtroppo ancor oggi, dopo queste nuove conoscenze che ci vengono dalla genetica, solo pochi coraggiosi osano mettere sotto accusa l’evoluzionismo!

La genetica, per essere studiata, ha bisogno della biologia molecolare

E arriviamo alla fase ultima: allo studio del ‘funzionamento’ dei cromosomi e dei geni. Lo studio di questa delicatissima materia può essere fatto solo attraverso la biologia molecolare. E qui la sorpresa è stravolgente: nessun risultato dà la benché minima speranza alla teoria evoluzionista che ha come presupposto la Riduzione Cromosomica, cioè il passaggio da un numero ad un altro di cromosomi! L’osservazione conferma, invece, che il numero dei cromosomi è ‘stabile’ per ciascuna specie. Il caso, l’ambiente o la selezione o la combinazione di tutti e tre questi fattori non è sufficiente a consentire un cambiamento del numero dei cromosomi.

Il genetista, se un tempo si era limitato a osservare e a studiare la cellula per farne le sue deduzioni, oggi, per comprenderne ‘il funzionamento’ e per capire come si comportano i cromosomi, ha bisogno della collaborazione del biologo molecolare. Solo se i due scienziati lavorano insieme sono titolati a parlare di queste cose. Nessun altro! Invece accade spesso che chi ne parla non abbia una adeguata cultura scientifica, ma che sia piuttosto legato ad un’
ideologiaScientista e materialista per gli atei, mentre per i cristiani un concordismo irrazionale tra Dottrina cristiana ed evoluzionismo, dettato pressoché dall''ignoranza.
.

Solo con l’osservazione del funzionamento dei cromosomi, supportato da un imparziale studio statistico, si poté attestare che in natura non vi è alcuna possibilità di passaggio da una specie ad un’altra e, nello specifico, dalla scimmia all’uomo. Al contrario: la Riduzione Cromosomica sarebbe stata indispensabile per sostenere la teoria dell’evoluzione della specie umana da una specie immediatamente inferiore. Perciò la teoria evoluzionista rimane solo un’ipotesi che la natura sconfessa!

Il cariotipo normale umano

Fede e ragione: Riduzione Cromosomica
La parola “cromosoma” deriva dal greco chroma che significa “colore”, e soma che significa “corpo”
In ogni cellula del corpo umano dell’uomo attuale, come in quella dell’uomo originario, c’è tutta una serie di cromosomi che in tutto sono 46.

I cromosomi sono accoppiati due a due, e sono sistemati, in ordine, lungo una spirale. Questo assetto cromosomico, o cariotipo, è diploide, detto così perché costituito da ‘coppie’ di cromosomi. Quindi, abbiamo 23 coppie di cromosomi per ogni cellula del corpo.

Di queste 23 coppie, 22 sono codificanti prevalentemente i caratteri somatici e perciò vengono definite autosòmi, mentre l’ultima coppia, codificante i caratteri sessuali, è rappresentata da due cromosomi X nelle femmine, e da un cromosoma X e uno Y nei maschi.

Le cellule sessuali, o gameti, quelle destinate alla riproduzione, sia quella proveniente dal padre che quella proveniente dalla madre, non sono più di 46, ma entrambe sono di 23 cromosomi e perciò vengono dette aploidi. Al momento del concepimento la fusione dei due gameti, ossia delle due cellule sessuali messe a disposizione dal padre e dalla madre, forma una nuova cellula, lo zigote. Questa nuova cellula, che ha così riacquistato un patrimonio genetico completo di 46 cromosomi, dà origine al nuovo individuo. Per la morale della Chiesa dal momento del concepimento c’è già ‘in nuce’ un individuo.

E quando c’è la prima cellula, nel giro di pochi mesi nasce un individuo. Quindi per la Chiesa, giustamente, la prima cellula è già un individuo! E quell’individuo è unico. Non ce ne saranno mai due uguali in tutto l’universo, perché ci sono miliardi e miliardi di combinazioni possibili nelle strutture molecolari di questi cromosomi. Il dato di fatto è che, statisticamente, è impossibile che nascano due esseri umani con le stesse caratteristiche fisiche, tranne nel caso dei gemelli omozigoti, cioè formati da un medesimo zigote poi scisso in due. Siamo tutti unici e irripetibili nel progetto di Dio.

Ecco perché la Chiesa è così rigida sulla contraccezione: perché molti metodi contraccettivi, anche se noi non lo sappiamo perché non ci viene detto, sono dei veri e propri aborti perché attuano dei meccanismi per provocare dei micro-aborti. Per esempio, la spirale non fa altro che impedire l’impianto dell’ovulo già fecondato che, a questo punto, non è più una sola cellula, ma è già un agglomerato di cellule in evoluzione che prende il nome di ‘morula’.

Ogni coppia delle prime 22 coppie di cromosomi, quelle dette ‘autosòmi’, è formata da due elementi identici fra loro. Al contrario, le coppie sono tutte diverse fra loro l’una dall’altra per dimensione e forma. Sono diverse perché contengono una quantità di informazioni diversa.

È fondamentale ricordare che convenzionalmente i cromosomi vengono contrassegnati con numerazione crescente ma inversamente proporzionale alla loro grandezza. Per esempio, nel “cromosoma 21, che è il più piccolo, ci sono molte meno informazioni che nel cromosoma 1 o 2, che sono molto grandi. Quindi il cromosoma 1 contiene molti più geni e DNA rispetto al cromosoma 22 che è il più piccolo. Non sappiamo perché il Creatore abbia deciso di distribuire in questo modo le informazioni utilizzando cromosomi di grandezza diversa invece di progettare 23 coppie di cromosomi dimensionalmente identiche e abbia invece optato per una distribuzione quantitativamente disomogenea del materiale genico nelle 23 coppie. Né tantomeno è comprensibile e logica la scelta per l’uomo di un cariotipo numericamente inferiore (con 46 cromosomi), pur dovendo i suoi cromosomi contenere informazioni molto più evolute e in maggior quantità rispetto a quelle del genoma scimmiesco (che ne possiede 48). Sembra quasi che Dio abbia voluto con questa scelta stroncare all’origine ogni ipotesi di tipo evoluzionistico!!!

Schema di un cariotipo normale umano

le sindorimi cromosomiche e l'evoluzionismo In quest’immagine noi abbiamo quello che viene definito un ‘cariotipo umano normale’. Partendo da questa possiamo evidenziare e comprendere cos’è una Sindrome Cromosomica, ossia una alterazione grave di uno o più cromosomi.

Ricapitolando, nelle ‘cellule sessuali’ della madre e del padre abbiamo solo una serie di cromosomi semplici e quindi non sono più 46, ma 23. Questi formano ‘il gamete’, che può essere del padre, lo spermatozoo, o della madre, l’ovulo. Il 23° cromosoma determina il sesso del nascituro. Nel concepimento, i 23 cromosomi del padre si uniscono ai 23 cromosomi della madre e si riformano le 23 coppie di cromosomi e formano la prima cellula che dà origine all’individuo.

Quindi, nella prima cellula che si forma da tale combinazione, c’è tutto il patrimonio genetico, sia del corpo che della psiche di un individuo: ci sono tutti i 46 cromosomi. Facciamo attenzione perché questo numero è molto importante.

Ciò che mette in discussione la teoria della Riduzione Cromosomica nel regno animale

Per arrivare ora direttamente all’argomento che
stronca in maniera definitivaCioè, che fa capire che la riduzione cromosomica nel regno animale non puà avvenire tramite il caso.
ogni ambizione residua di voler affermare che l’evoluzionismo può avere una base scientifica, vediamo di capire insieme, partendo dalla struttura del DNA umano, che cosa sia la Riduzione Cromosomica. Perché è questa comprensione che ci permette, poi, di constatare, nella fattispecie dell’uomo, ma comunque di qualsivoglia specie, che sia l’aumento di un solo cromosoma, sia la perdita di un solo cromosoma, risultano sempre incompatibili con la vita o con la sua riproduttività. Ciò ci permette anche di capire che cos’è una Sindrome Cromosomica.
Qual è il dato di fatto che è sfuggito fino ad ora a tutti quelli che hanno abboccato all’amo della teoria evolutiva?
È che il patrimonio genetico normale della scimmia è di 48 cromosomi e quello dell’uomo è di 46. Se noi derivassimo dalla scimmia, dovremmo trovare nella scimmia un meccanismo, scientificamente comprovato, che spieghi come da 48 cromosomi siamo passati ad averne 46. Se noi non dimostriamo questo passaggio, tutta la teoria evoluzionista è una favola. Darwin all’epoca della pubblicazione del suo libro non poteva sapere che la Riduzione Cromosomica fosse un’utopia perché fino al 1959, esattamente un secolo dopo la pubblicazione del libro ‘L’origine delle specie’, non si conosceva ancora il DNA il cui corredo cromosomico, fra l’altro, a tutt’oggi non è stato del tutto decodificato.

Solo poi sono entrati in scena i Neodarwinisti e gli Evoluzionisti che hanno formulato sia ‘la teoria della mutazione delle specie’, cioè il passaggio spontaneo da una specie ad un’altra, sia quella della ‘Riduzione Cromosomica’, teorie che, come vedremo, non sono più sostenibili alla luce delle conoscenze odierne. Nonostante siano stati pubblicati centinaia di libri a supporto della tesi evoluzionista, una dimostrazione scientifica gli evoluzionisti non l’hanno mai data!

Nel 1953 viene scoperto il DNA. È dunque una scoperta piuttosto recente di circa 50 anni. Ma è solo negli ultimissimi tempi che si sta iniziando a ‘capire il funzionamento’ delle strutture della cellula. E le nuove scoperte sono tante! Tuttavia, anche con la scoperta del DNA la conoscenza della struttura dei cromosomi e del loro funzionamento era ancora legata a strumenti non molto sofisticati.

Il funzionamento del filamento e di tutto quello che di vivo ci sta attorno, noi oggi lo capiamo solo con la biologia molecolare. Per questo chi è titolato a parlare di queste cose non può essere il fisico, o l’antropologo, o qualche altro scienziato, o il teologo, o il filosofo, ma solo il genetista insieme al biologo molecolare. Non è una cosa che si possa studiare con i raggi X. Anche se con i raggi X riusciamo a vedere delle immagini di come è fatto un cromosoma, non possiamo trarre alcuna conseguenza dal punto di vista biologico. Possiamo solo fare uno studio da un punto di vista descrittivo. Possiamo vedere questo attorcigliamento che forma la doppia elica. Oltre questo, non andiamo. Ecco perché il genetista ha bisogno della biologia molecolare per capire come sono fatte le strutture e il loro funzionamento.

E cosa vedono il genetista e il biologo molecolare? Vedono che la scienza oggi sta avanzando in direzione opposta rispetto ai postulati neodarwinisti. Ecco quali sono le maggiori novità.

Limiti dell’evoluzionismo per la non scientificità della teoria della Riduzione Cromosomica

Fede e ragione: Riduzione Cromosomica
A livello molecolare la complessità del DNA e le cellule che da esso vengono duplicate o di qualsiasi parte che compone il nostro corpo superano di gran lunga, a livello matematico, la più elaborata struttura architettonica realizzata dall’uomo
Gli Evoluzionisti basano la loro teoria partendo dal fatto che il 98% del bagaglio genetico delle scimmie e dell’uomo sono simili. Da questa osservazione passano, come se si trattasse di una conseguenza logica, al presupposto che la Riduzione Cromosomica sia un dato di fatto. Pensano che l’uomo derivi dalla scimmia perché in tempi remoti uno o più individui sarebbero passati, in modo casuale, dai 48 cromosomi delle scimmie ai 47 e poi dai 47 ai 46 dell’uomo attuale per evoluzione spontanea attraverso un processo di ‘fusione’ di due cromosomi. Perciò essi, ingenuamente, considerano irrilevante il problema della Riduzione Cromosomica.

Ma tecnicamente, passare da 48 a 46 cromosomi è impossibile! ‘Statisticamente’ è impossibile! A chiunque voglia avventurarsi in questa discussione gli sarà presentata una TABELLA – che vedremo nel prossimo articolo – dei casi statistici in cui c’è un cromosoma in meno e il risultato lo vedrà da solo. Il risultato è chiaro! Vedrà che questo passaggio nella realtà ‘è impossibile’! Anche ‘tecnicamente’ è impossibile! Sfidiamo chiunque a dimostrarci il contrario! Se non ce lo dimostra, nemmeno merita di essere ascoltato. Non lo ascoltiamo perché quella teoria non solo non è dimostrabile, ma perché lo studio statistico delle Sindromi Cromosomiche ci dimostra esattamente il contrario.

Ora, per capire perché la natura boccia la teoria della Riduzione Cromosomica dobbiamo prima chiarire cosa sono le Sindromi Cromosomiche. Il prossimo articolo sarà dedicato esclusivamente a questo argomento.
Terza parte
Nella terza parte ci soffermeremo sulle Sindromi Cromosomiche, le Patologie Cromosomiche e le Malattie, in modo da mostare cosa davvero succede quando c’è un’alterazione cromosomica. Trattandosi di un tema molto forte e delicato, accompagnato da foto di casi gravissimi riguardanti queste patologie, come lettori siete invitati a leggere il prossimo articolo solo se avete uno stomaco forte!
9 Novembre 2021

About Author

Admin Staff Amministrativo di Genesi Biblica, autorizzato a rappresentare l'intera Redazione.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *