La rivelazione data a don Guido può conciliarsi con la Genesi mosaica?
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La rivelazione data a don Guido può conciliarsi con la Genesi mosaica?

Il terzo e il quarto capitolo della Genesi riletti con le nuove conoscenze

Dopo aver letto “Genesi Biblica: Nuova luce sull’origine dell’uomo e sul peccato originale”, nel migliori dei casi, si resta soddisfatti per aver conosciuto un racconto esaustivo, dove dalla creazione fino al peccato di Adamo tutti viene spiegato in modo realistico e coerente. C’è poi un secondo momento, in cui il lettore vuole capire se quanto ha scoperto sulla storia della prima famiglia può accordarsi con la tradizione. Di fronte alle mie perplessità di conciliare la nuova rivelazione con la lettura del testo biblico, don Guido mi spiegava:
Don Guido: “Tutto il terzo e il quarto capitolo della Genesi mosaica vanno considerati brani ermetici come l’Apocalisse, perché furono scritti già all’origine da Mosè in forma simbolica in cui la verità è stata nascosta dietro molte allegorie e metafore. Senza dubbio questo ermetismo rientrava nel progetto di Dio, che aveva riservato la sua comprensione per i tempi nei quali l’umanità sarebbe stata in grado di comprendere i meccanismi genetici e le loro implicazioni morali. Fu dunque per Sua Volontà che solo in questi tempi venisse data al mondo la chiave di lettura per la sua decodificazione per mezzo di questa rivelazione. Ma sul testo già così complicato si aggiunsero le manipolazioni dell’uomo che alterarono l’originale significato di alcuni passi. È il concetto di Eva quello che va riveduto nella tradizionale interpretazione del terzo e quarto capitolo della Genesi. Eva, quella che la Bibbia chiama ‘la madre di tutti i viventi’, è lei ‘l’albero della conoscenza del bene e del male’, oggetto della proibizione data al primo Uomo dal Signore, albero selvatico che avrebbe potuto diventare ponte pericoloso fra le due specie perché potenzialmente in grado di procreare, con i suoi 47 cromosomi, se fecondata sia dagli ancestri che dall’Uomo. [open] [close] Da questo ‘albero selvatico’ l’Uomo, per volontà di Dio, generò ‘in bene’ la Donna e, contro la volontà di Dio, generò ‘in male’ Caino. Dio, rispettoso della totale libertà che aveva donato all’Uomo, si astenne in questa circostanza dall’intervenire con la Sua opera creatrice. Da questa conoscenza il peccato originale non è più un mistero: gli eventi diventano chiari e le loro conseguenze logiche”. (Genesi Biblica: Nuova luce sull’origine dell’uomo e sul peccato originale, V edizione)
[open] [close] Molto inchiostro è stato versato per tentare di spiegare il mistero nascosto dietro i versetti del terzo e del quarto capitolo del testo mosaico e fortunatamente l’interpretazione letterale del serpente, dell’albero e del frutto è stata già da lungo tempo abbandonata. [open] [close]

Le interpretazioni più comuni riguardo il peccato originale

Come asserisce don Pietro Ottaviani, è facile capire che quando ci sono molti commenti è perché il testo non è perfettamente chiaro… Se hanno sentito il bisogno di scrivere, scrivere e scrivere ancora, vuol dire che nessuno ha risolto adeguatamente il problema…
Vediamo allora quali sono state in passato le più importanti interpretazioni del peccato originale che sono state date, prima che ci giungesse questa rivelazione a fare chiarezza.
  • a) Per alcuni studiosi ‘il peccato originale’ è consistito nel sottrarsi da parte dell’uomo o della prima comunità di uomini (in evoluzione, loro dicono) alle leggi della natura che regolano negli animali i tempi e le stagioni della fertilità. Questa libertà mal fruita e ripetuta all’infinito portò, secondo costoro, alla perdita della felicità. Questi studiosi, non prendendo in considerazione che l’uomo sia stato creato perfetto, non considerano nemmeno che Dio possa aver creato l’Uomo diverso dagli animali, anche nei tempi della procreazione.
  • b) Per altri ‘il peccato originale’ è visto come ‘una tendenza’ dell’uomo verso le sue debolezze fisiche intellettive, morali. Questa visione è legata all’accoglienza dell’evoluzionismo, come visto in questo articolo, che giustifica l’uomo il quale porta dentro di sé le attitudini delle sue origini preumane. Noi sappiamo, invece, che il peccato originale è ‘un fatto’ realmente accaduto che ha condizionato geneticamente l’umanità tutta. L’errore sta nel considerare come peccato originale quelle che invece sono le conseguenze del peccato originale. La gravità di questa visione è che si attribuisce a Dio la causa di una creazione imperfetta dell’uomo. E, se l’uomo è stato creato tarato, nemmeno Dio è perfetto o non esiste affatto.
  • c) Per molti, invece, ‘il peccato originale’ è soltanto un peccato della mente, causato dalla superbia, dall’autosufficienza e dalla disobbedienza dell’uomo. Secondo costoro il peccato dell’uomo e dell’umanità è consistito nell’addentrarsi in campi del sapere che non erano a loro permessi. Questo modo di interpretare il passo biblico appare alquanto riduttivo e fuorviante perché dà l’immagine di un Dio che, geloso dei propri segreti, mortifica la creatura umana nella sua naturale e legittima ricerca della verità. Partendo da questa interpretazione nasce il dubbio che l’uomo possa mai essere felice avendo insito nella sua natura il bisogno di conoscenza. Risulterebbe che Dio è un Dio distante, incomprensivo, punitivo: un tiranno. Questo sarebbe un Dio imperfetto dal quale ci si dovrebbe difendere, un Dio che ha l’aspetto di una proiezione umana piuttosto che l’immagine del Dio della Misericordia. Non sarebbe più Dio.
  • d) Altri ancora considerano l’espressione ‘albero della conoscenza del bene e del male’ come il desiderio dell’uomo di crearsi un proprio concetto di bene e di male. Questo atteggiamento presuntuoso sarebbe stato il cosiddetto ‘peccato originale’, peccato che è sempre stato presente nell’animo umano fin dalle sue origini. Nel volersi appropriare da parte dell’uomo di questa distinzione, che invece spetta solo a Dio, consisterebbe il peccato di superbia e di disobbedienza. In realtà costoro riconoscono la superiorità di Dio, ma contestano che abbia privato l’uomo della libertà di avere un proprio concetto di bene e di male. Da questa disobbedienza, che in verità è arroganza, nasce la presunzione di negare una ‘morale oggettiva’. Da qui alla ‘morale relativa’, già avanzata da Voltaire, il passo è breve. Tale presunzione che il Signore non tollera perché è una morale che va contro l’uomo sarebbe, secondo questi pensatori, il nocciolo del ‘peccato originale’. In realtà quest’ultima interpretazione, alla luce di questa rivelazione, è la più vicina alla verità perché l’auto-giustificazione delle proprie trasgressioni agli ordini di Dio porta inevitabilmente alla superbia e all’autosufficienza in campo morale. Questi biblisti hanno il merito d’aver compreso che l’uomo non può trovare la felicità quando esce arbitrariamente dalla legge di Dio. Ma non basta. Ora noi sappiamo che il lato morale è solo un aspetto del ‘peccato d’origine’ che si è attuato anche in un atto concreto.
  • e) Soltanto una minoranza di studiosi ha preso in considerazione il fatto che questo peccato potesse aver compromesso anche l’integrità fisica e psichica dell’uomo, sebbene sant’Agostino l’avesse intuito. Le scoperte archeologiche relative all’evoluzione, che ora sappiamo trattarsi di una regressione e di una lenta ricostruzione, avevano sviato il pensiero teologico e fatto dimenticare che la Bibbia aveva enunciato che l’Uomo era stato creato con la massima perfezione: era cosa ‘molto’ buona (
    Gen 1: 31

    Genesi 1:31

    Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.

    ). Questa affermazione della Bibbia non era stata presa in seria considerazione, perché pareva non potersi conciliare con l’imperfezione dell’uomo attuale e tanto meno con quella dell’uomo preistorico. Il problema sembrava insolubile e finiva per togliere alla Genesi credibilità e il requisito di ‘Parola di Dio’. Solo una nuova rivelazione poteva darci la chiave di lettura di questi capitoli ermetici.
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Perché Dio lo rivela solo a don Guido?

Genesi Biblica
La copertina della quinta edizione del libro
Aver compreso il significato profondo di molte metafore e manipolazioni della Genesi ci fa capire come sia inappropriato leggere la Genesi, anzi la Bibbia intera, in modo letterale. Se più di un versetto di quello che fu rivelato a Mosè ha perso la sua autenticità lungo i secoli, è evidente che il Signore, che veglia sempre sulla Sua Parola, prima o poi sarebbe dovuto intervenire per fare chiarezza e iniziare a togliere tutti gli equivoci che sono entrati nel Testo biblico. Tuttavia, sebbene le alterazioni del testo originario e gli errori interpretativi fossero gravi, nostro Signore non si è affrettato a correggerli nei tempi passati, perché era necessario rivelare prima l’identità dei Figli di Dio e, per fare ciò, bisognava aspettare che la scienza fosse in grado di comprenderne l’aspetto genetico: la scoperta del DNA, le sue anomalie e le conseguenze di queste. [open] [close] Il problema interpretativo, però, cresce in modo esponenziale quando questa rivelazione entra in apparente contraddizione con altre rivelazioni quasi contemporanee. È la figura di Eva la voce più contrastata. Infatti, negli scritti di altri veggenti, Adamo ed Eva sono sempre associati, ed Eva è considerata una figura umana e responsabile, quindi colpevole, oltre che della caduta, anche di istigazione. Al contrario, nella Genesi rivelata a don Guido si afferma che la prima Donna fu assolutamente innocente e che quella che invece fu l’involontaria tentatrice di Adamo fu
una femmina appartenente ad una specieOvvero, Lilith.
immediatamente inferiore a quella umana. [open] [close] Se riflettiamo, Gesù non avrebbe potuto anticipare ad altri veggenti la notizia che nella stesura della Genesi mosaica era avvenuta, già al tempo dei re, una sovrapposizione fra le due identità femminili senza darne anche delle spiegazioni esaurienti. Essa richiedeva, infatti, una reinterpretazione esplicativa, come quella data a don Guido. Né sarebbe stato opportuno anticipare delle informazioni parziali su Eva senza ulteriori chiarimenti. Un eventuale accorpamento di questa rivelazione ad un’altra sarebbe stato impossibile, perché le avrebbe compromesse entrambe (
Lc 5: 36-39

Luca 5:36-39

36 Disse loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo a un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio. 37 Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo fa scoppiare gli otri, il vino si spande, e gli otri vanno perduti. 38 Ma il vino nuovo va messo in otri nuovi. 39 E nessuno, che abbia bevuto vino vecchio, ne desidera del nuovo, perché dice: "Il vecchio è buono"».

). Essa richiedeva, vista la quantità di contenuti e di implicazioni morali e scientifiche che riguardano la genetica, una rivelazione a parte che fosse esaustiva. Era necessario, perciò, attendere che le conoscenze in campo genetico fossero in grado di recepire una verità di così grande portata. Ecco perché in tutte le rivelazioni avvenute nel passato Gesù si è adeguato alla cultura del momento parlando di Eva in maniera “tradizionale”. Così attribuì ad essa sentimenti e pensieri che in realtà erano di Adamo, senza svelare il mistero della sua vera identità. Perché la rivelazione del peccato originale avesse il giusto effetto, Dio ha dovuto perciò aspettare che l’umanità fosse in grado di comprenderne anche il valore scientifico, oltre che morale. È chiaro ora perché il Signore, nel Suo progetto di Misericordia, sia intervenuto solo adesso con don Guido a chiarire il grande equivoco della Genesi: la totale colpevolezza di Adamo e la completa estraneità della Donna. Questa rivelazione è una cosa molto seria che interessa non solo tutte e tre le religioni monoteiste, ma l’umanità intera e va presa altrettanto seriamente. [open] [close]

Conclusione

Genesi, creazione di Adamo
Basandosi sugli scritti di Paolo, il Concilio di Trento così come il Catechismo della Chiesa cattolica, hanno ribadito che solamente Adamo poteva provocare la caduta di tutto il genere umano. Finalmente con don Guido ci appare il perché di tutto ciò, le ragioni pratiche per cui solo il primo uomo poteva intaccare l’intera sua discendenza a partire da Caino
Come abbiamo visto, la rivelazione data a don Guido non compromette il Testo biblico. Anzi, lo avvalora e riconferma nella sua sostanza. È facilmente chiaro il discorso confrontando i punti fermi della Dottrina cattolica riguardo i primi capitoli della Genesi con il tragico racconto della prima famiglia che Dio mostrò a don Guido. In altri articoli abbiamo già affrontato l’argomento servendoci della “Pontificia Commissione Biblica sul carattere storico dei primi capitoli della Genesi” e dei punti essenziali della storia della prima famiglia esposta in “Genesi Biblica: Nuova luce sull’origine dell’uomo e sul peccato originale”. In modo particolare, la creazione della vita
Ex nihiloDal nulla
, la
prima coppia umanaMonogenismo, altro dogma cattolico.
, la formazione della prima donna dal primo uomo, l’unità del genere umano e l’esistenza del peccato originale – come fatto reale e concreto – provocato dal primo uomo vengono riconfermati e finalmente esplicati come mai prima. L’apparente incompatibilità tra fede e ragione viene, così, del tutto dissipata da una storia delle origini non più ermetica, lacunosa, indecifrabile o misteriosa, ma incredibilmente realistica e facilmente comprensibile. Cosa più importante, Dio è del tutto scagionato ed estraneo al peccato originale che fu esclusiva iniziativa di Adamo.
22 Maggio 2020

About Author

Renza Giacobbi La prof.ssa Renza Giacobbi è colei a cui monsignor Guido Bortoluzzi affidò, nel 1991, non solo il compito di pubblicare la rivelazione della Genesi, realizzando la pubblicazione del libro "Genesi Biblica", ma è la fondatrice dell'Associazione don Guido Bortoluzzi che ha il fine di custodire e diffondere gli scritti del prete bellunese. Renza Giacobbi è anche colei a cui don Gudo affidò lo sviluppo e l'approfondimento dell'opera stessa, che dal 1991 ad oggi è stata conosciuta e studiata sotto diversi profili. Renza Giacobbi, dunque, si è fatta carico di offrire delle interpretazioni che integrassero e non snaturassero né il pensiero di don Guido né la fede cristiana.


13 COMMENTS ON THIS POST To “La rivelazione data a don Guido può conciliarsi con la Genesi mosaica?”

  1. Sono molto interessata alla rivelazione ricevuta da Don Guido Bortoluzzi, ma vorrei una risposta riguardo al fatto che, mentre la Sacra Bibbia afferma che Caino è il primogenito della prima coppia umana (che successivamente darà alla luce anche Abele e poi Set), nella rivelazione di Don Guido Caino risulta essere nato dall”unione tra Adamo e una femmina subumana e solo Abele e Set risultano essere figli della prima coppia umana. Come si spiega questa divergenza rispetto a quanto affermato nella Sacra Bibbia, dove la prima donna, partorendo Caino, dice: “Ho avuto un uomo dal Signore”?

    • Lo spiega la professoressa Renza Giacobbi in diversi articoli, conferenze e in altri testi. Tra breve uscirà un nuovo libro, “Il morso di Eva”, che approfondità la teologia della Genesi Biblica. In ogni caso, puoi cominciare leggendo gli articoli in questo del sito internet ufficiale (questa qua!) o vedendo alcuni video sul canale YouTube di Genesi Biblica: https://www.youtube.com/watch?v=AJFK3AwU080&t=1s
      Naturalmente puoi anche chiedere qui nei commenti, ponendo domande ben precise su ciò che non ti torna riguardo alcuni passaggi della rivelazione avuta da don Guido.

      • Grazie per la risposta. Ho seguito dei video della prof ssa Giacobbi, davvero molto interessanti. Ma vorrei leggere un testo che mi spiegasse bene tutti i problemi delle divergenze (almeno apparenti) con la Sacra Bibbia. Il testo “Il morso di Eva” spiega tutte queste divergenze?
        La ringrazio ancora e La saluto cordialmente.

        • Anche nel sito afrontiamo queso argomento, nei vari articoli, e soprattutto nei video YouTube delle Conversazioni sulla Genesi. In attesa de “Il morso di Eva” materiale su questo argomento ne abbiamo già molto.

  2. Grazie. Cercherò di capire. Sono aperta alle rivelazioni private, ma, nel contempo, non mi stacco mai dalla tradizione. Ho spesso riflettuto sui nostri progenitori e avevo intuito che la prima donna era un po’ anche figlia del primo uomo. Però sono rimasta legata all’idea che il peccato originale l’hanno commesso i nostri due progenitori in seguito ad una debolezza della donna e io pensavo sempre che lei aveva sbagliato ad allontanarsi dal suo uomo e ad andare vicino all’albero proibito. Poi sono rimasta legata al fatto che questa coppia ha avuto i figli Caino, Abele e Set e anche al fatto che Eva è il nome che Adamo diede alla donna, perché fu la madre di tutti i viventi. Quindi stravolgere queste convinzioni per me è impossibile. Quello che mi attira delle rivelazioni di Don Guido sono le parole di San Giovanni Calabria e di altri religiosi e mistici che gli hanno predetto queste rivelazioni e anche il fatto che Don Guido doveva essere un bravo sacerdote. Però mi dispiace molto che non abbia fatto in tempo ad avere su queste rivelazioni un giudizio da parte di quel santo che era allora il Patriarca di Venezia, Albino Luciani. È stato Papa per 33 giorni, come gli anni di Cristo, ma era un portento! Quando disse che Dio era Padre e Madre ci fu una specie di scandalo, ma a me e alla mia mamma quell’espressione era piaciuta tanto. La mamma, rimasta vedova ancor giovane con tre bambini da crescere da sola, fece questo commento: “Per me è giusto dire che Dio, più ancora che Padre è Madre, perché una madre dà tutto per i suoi figli”. Così aveva fatto lei che, a soli 57 anni, morì all’improvviso di emorragia cerebrale una settimana dopo di Papa Luciani.
    Ripeto che mi dispiace molto che, da Cardinale o da Papa, non abbia fatto in tempo ad esprimere un parere completo e definitivo su tutta la rivelazione ricevuta da Don Guido. Sarebbe stato il parere di un Beato e penso sicuramente anche Santo. Scusate se sono stata prolissa. Un caro saluto.

    • Silvana, mi permetto anch’io di essere prolisso. 😉 Allora… Dio rivelò a don Guido che questa rivelazione è destinata alla Nuova Chiesa. Cioè alla Chiesa che verrà dopo “Fine dei Tempi”. Dunque non c’è da stupirsi della morte di Giovanni Paolo I prima che potesse attuare qualcosa in favore della rivelazione avuta da don Guido. I tempi di Dio non sono i nostri.

      Comunque provo a rispondere ad alcune delle tue domande:
      Il peccato originale poteva essere commesso solo dal capostipite dell’umanità: Adamo. La donna è stata solo una tentazione per l’uomo. Questo sostiene il Concilio di Trento, il resto è non Dottrina ma solo interpretazioni largamente diffuse nel mondo cristiano. Pertanto la colpevolezza della Donna non è, se così si può dire, un “dogma”. E, fidati, è meglio che sia così, dato che certe interpretazioni dei primi tre capitoli della Genesi hanno effettivamente contribuito al maschilismo presente in alcuni ambienti cristiani, cattolici e non. Nella Genesi Biblica di don Guido Dio Padre rivela che la Donna è innocente, in quanto: 1) Viene confusa con la Lilith della tradizione ebraica; 2) Era solo una bambina quando Adamo trasgredì, generando Caino (la stirpe di demoni a cui allude sempre la tradizione ebraica e Genesi 6); 3) La Donna era solo una tentazione e non una tentatrice per Adamo (vedendo la nascita della bambina, Adamo si illuse di poter generare altri Figli di Dio senza la partecipazione di Dio Padre). Come mai allora nel testo biblico la Donna è una tentatrice? Perché nel Cristianesimo non si è tenuto conto della tradizione orale ebraica che aveva due figure femminili. E Dio ha permesso questo equivoco perché i tempi non erano maturi per la comprensione del peccato originale. In ogni caso la prima parte della Genesi resta un testo ermetico. La Chiesa cattolica, ben consapevole di questa complicazione dei primi tre capitoli della Genesi, nel 1909 ribadì che ognuno può interpretare la Genesi come più desidera a patto di non venire meno ad alcune Verità di fede come la creazione dal nulla, il monogenismo, la trasmissione del peccato di Adamo, l’esistenza del diavolo, ecc…

      Don Guido riconferma e fa davvero comprendere alcune Verità di fede, entrando nel concreto del racconto. Per esempio, perché il peccato originale si trasmette nella natura umana a tutta l’umanità? Perché riguarda la genetica (l’ibridazione della specie umana, di la concupiscenza sono le conseguenze da sempre dichiarate dalla Chiesa cattolica). Perché Maria doveva essere l’Immacolata Concezione? Perché altrimenti avrebbe trasmesso il peccato originale a Gesù. Che cosa significa “Immacolata Concezione”? 26 cromosomi di un Figlio di Dio. Stesso discorso per la Verginità. Il virginale concepimento di Gesù, essendo Giuseppe un figlio dell’uomo e non un ‘Figlio di Dio’ come Maria e Gesù, non poteva partecipare alla nascita di quest’ultimo, perché gli avrebbe trasmesso 23 cromosomi della stirpe ibrida. E così via. Saper rispondere secondo i punti irrinunciabili («Chi?», «Che cosa?», «Quando?», «Dove?», «Perché?») è la grande differenza di questa rivelazione rivolta a tutto il mondo. Già questo punto mette in discussione alcuni preconcetti ‘cattolici’, come la questione della “Rivelazione chiusa” e l’espediente del termine “rivelazione privata”. Dice Maria a don Guido: “Un racconto realistico della Genesi”, perché solo con gli elementi forniti dal testo biblico e da alcuni essenziali paletti messi dalla Chiesa, in ogni caso, la storia della prima famiglia è pressoché lacunosa. Cioè, insufficiente per avere un racconto esaustivo.

  3. Grazie di tutto. Rimane la mia apertura alla possibilità che la rivelazione ricevuta da Don Guido sia veritiera, anche se potrebbe, magari, aver bisogno di qualche rettifica, ma non spetta, ovviamente, a me dare un giudizio.
    Personalmente, mi trovo, comunque, bene con l’interpretazione tradizionale della Genesi, che ha sempre dato la Chiesa e che trova conferma anche nelle rivelazioni ricevute da Maria Valtorta e da Luisa Piccarreta.
    Restiamo in attesa di un futuro che speriamo migliore del presente! Un caro saluto.

    • Non posso anticipare nulla, ma ne “Il morso di Eva”, il prossimo libro di Renza Giacobbi, si spiegheranno i forti legami che ci sono tra la Valtorta, la Piccarreta e don Guido. In realtà le due mistiche hanno ricevuto diverse rivelazioni che si possono comprendere solo alla luce della Genesi Biblica di don Guido. 😉

  4. Grazie, quando sarà disponibile leggerò volentieri “Il morso di Eva”. Comunque, devo dire che l’opera di Maria Valtorta era stata sottoposta al giudizio di Pio XII, il quale aveva concluso: “Pubblicatela così com’è. Chi leggerà quest’opera capirà.”
    Per quanto riguarda Luisa Piccarreta, ho letto che “L’orologio della Passione” era stato portato all’attenzione del Papa San Pio X, il quale, visto di che cosa si trattava, oltre che autorizzarne la pubblicazione, aveva detto: “Mettiamoci subito in ginocchio, mentre leggiamo: è Gesù che parla!”
    Invece, per la rivelazione di Don Guido, il Cardinale Luciani aveva precisato che, per divulgarla, occorreva avere l’autorizzazione della Chiesa. A mio avviso, il fatto che, poco tempo dopo, Papa Luciani abbia parlato di Dio Padre e Madre, non è sufficiente a far considerare la rivelazione avuta da Don Guido come approvata da Papa Luciani.
    Cari saluti.

    • Silvana, nemmeno la Valtorta è approvata dalla Chiesa. E nemmeno la Piccareta. Riguardo a don Guido, la profezia di Giovani Calabria e quella di Padre Matteo Crawley hanno un notevole peso, e se si tiene conto che Dio Padre rivela a don Guido che questa rivelazione riguarda la Nuova Chiesa, personalmente, non capisco dove sia il problema. Comunque si giudica una rivelazione dai suoi conteuti e non da altro. Altrimenti si pecca un po’ di clericalismo. 😉

  5. Se essere con la Chiesa significa essere clericali, allora sono clericale! Ricordo che molte volte sono riuscita a far allontanare da me, con l’atteggiamento degli sconfitti, dei testimoni di Geova, dicendo loro che io desideravo sempre essere con la Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e aggiungevo con tanta gioia anche Romana! Sulla rivelazione di Don Guido vorrei fare ancora una domanda riguardante Adamo: è vero, come dice qualcuno che critica Don Guido, che Adamo, in questa rivelazione, viene presentato come un secondo Lucifero e, pertanto, sarebbe dannato? So che la Chiesa Cattolica dice che Adamo è in Paradiso e ho letto che Luisa Piccarreta ha pregato e fatto sacrifici per la salvezza dell’anima di Adamo, ricevendo anche un ringraziamento da parte di Adamo. Cari saluti.

  6. L’unità della Chiesa è fuori discussione, ma la conoscenza di Dio – e delle cose di Dio – non avrà mai fine, perché non basterà l’eternità per comprendere l’infinità del Padre. Per esempio già dal Medioevo si diffuse l’idea che Maria non avesse contratto il peccato trasmesso da Adamo, ma San Bernardo di Chiaravalle si pronunciò a sfavore della possibilità del dogma dell’Immacolata Concezione. E non soltanto lui… Difatti si dovrà aspettare il 1854 prima che la Chiesa riconosca questa particolare devozione mariana come Verità di fede. Cioè, si dovrà aspettare le apparizioni avute nel 1858 da Bernadette. Si potrebbero anche citare molte figure della santità che furono uccise o perseguitate come persone eretiche e riabilitate e canonizzate a distanza di svariati secoli. Una fra tutte è sicuramente Giovanna d’Arco, che i francesi già veneravano e consideravano come patrona di Francia dopo la sua morte, ma la Chiesa la farà beata solo nel 1909! Perché questo colossale ritardo? Non scrivo altro in proposito. Dunque, erano fuori dalla Chiesa quei francesi che già chiedevano l’intercessione della Pulzella d’Orléans?

    Riguardo la presunta santità di Adamo, questa non è un dogma. Adamo è considerato un “santo leggendario”, alla pari di “San Giorgio e il drago”, ovvero non è mai stato proclamato santo e niente nel Magistero straordinario afferma la sua santità. Lo si considera santo perché la tradizione, come per esempio la Divina Commedia, lo pone nel paradiso. Tuttavia ci si dovrebbe basare solo sulla Sacra Scrittura e soprattutto sul Nuovo Testamento, dove di Adamo si dice ben altro:

    “Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.” (1Corinzi 15,21-22) Gesù è il Nuovo Adamo perché ha fatto l’opposto di ciò che ha fece Adamo.

    Luisa Piccarreta, che come don Guido non è ancora riconosciuta dalla Chiesa, si fece anima vittima per salvezza di Adamo, in quanto Adamo non era salvo prima di quel momento. Da parte mia non vedo contraddizioni. Ma del possibile legame tra la Piccarreta e don Guido ci sarà uno stupendo approfondimento nel libro di Renza Giacobbi: Il Morso di Eva. E lo stesso per la Valtorta. Silvana, un saluto anche da parte mia. 😉

  7. Grazie, comunque Adamo è salvo e io sono contenta perché gli voglio bene: è il primo uomo, non poteva perdersi! Mi dispiace per Caino, che invece è proprio dannato, perché ha parlato in qualche esorcismo, dicendo che arde nell’inferno, avendo ucciso il fratello.
    Sinceramente, anche questo è strano nella rivelazione di Don Guido: se Caino è un individuo mezzo uomo e mezzo bestia e quindi non è pienamente uomo, come può essere responsabile di quello che ha commesso? Eppure è all’inferno! Il mio pensiero è sempre stato questo: Adamo e la compagna che Dio gli ha voluto dare (quindi la prima vera donna e non la femmina subumana) hanno peccato e, come ulteriore punizione, oltre a tutti i doni che hanno perso, hanno avuto un figlio cattivo, che è stato un po’ l’espressione del peccato commesso dai genitori. Il secondo figlio, invece, era molto buono, perché doveva essere una prefigurazione di Gesù ed essere sacrificato per salvare i suoi cari. Buonanotte, data l’ora tarda!

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